( gli aggiornamenti sono in fondo al documento )

 

Questo scambio di lettere tra il nostro Capogruppo e il Sindaco mostra gli ostacoli che vengono posti al corretto esercizio dei diritti democratici e come Carli sembra voglia seguire il cattivo esempio tracciato da Froli nei rapporti istituzionali con le Minoranze Consiliari. Ma la battaglia è appena all’inizio e con la forza del Diritto otterremo quello che la Legge ci assicura.

 

Al sig. Sindaco

 

e p.c. ai signori Consiglieri Comunali

 

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

                      

Oggetto: attuazione disposizioni Regolamentari

 

Il sottoscritto Consigliere Comunale le chiede di comunicare se e come lei intende dare attuazione alle prescrizioni di cui all’art. 38 del D.Lgsl 267/2000, art.23 dello Statuto comunale e, infine, al Regolamento del Consiglio Comunale laddove, con art.12, stabilisce che “i gruppi consiliari di minoranza, per l’espletamento delle loro funzioni istituzionali, usufruiscono di locali convenientemente attrezzati e posti nella sede comunale”.

Lo scrivente le chiede, inoltre, di confermare la sua disponibilità ad attivare le funzioni della Conferenza dei Capigruppo consiliari, secondo quanto stabilito dal Regolamento del Consiglio Comunale.

In attesa di risposta scritta ai sensi dell’art.43 del D.Lgs.267/2000, porge cordiali saluti.

Fauglia, 15 giugno 2009

prot. 4716

 

                                                                                 il consigliere comunale

                                          dr. Alberto Rossi

 

Al Consigliere dr. Alberto Rossi

OGGETTO : attuazione disposizioni regolamentari..

In risposta alla interrogazione presentata in data 15 giugno u.s.. si comunica che non appena questa Amministrazione si sarà regolarmente insediata. sarà valutata la possibilità di reperire idoneo locale per l'espletamento delle funzioni istituzionali dei gruppi consiliari di minoranza, come previsto dal vigente Regolamento del Consiglio Comunale, compatibilmente con le disponibilità.

Cordiali saluti.

Prot. 4859   Fauglia, 19 giugno 2009

                                                           Il Sindaco Carlo Carli

 

Al sig. Sindaco

 

e p.c. ai signori Consiglieri Comunali

 

                     

Oggetto: attuazione disposizioni Regolamentari. Rif.to nota 4859 del 19.6.09

 

 Il sottoscritto Capogruppo consiliare si permette di ricordarle l’impegno assunto con nota in oggetto.

Certamente comprenderà che la mancata applicazione delle norme statali e comunali in materia di locali e attrezzature per lo svolgimento delle funzioni dei gruppi consiliari non può non arrecare nocumento alle istituzioni democratiche e costituisce obiettivo impedimento a quella fattiva collaborazione istituzionale anche da lei auspicata attraverso i locali organi di stampa.

Il sottoscritto le propone pertanto di valutare le possibili soluzioni in sede di Conferenza dei Capigruppo e rimane in attesa di comunicazione scritta ai sensi dell’art.43 del D.Lgs. 267/2000.

Cordiali saluti.

Fauglia, 29 agosto 2009

Prot. 6565

                                                il Capogruppo consiliare lista “Patto per Fauglia”

                                    dr. Alberto Rossi

                                                                           

 

 

 

 

Al Consigliere comunale Alberto Rossi

 

Oggetto: Attuazione disposizioni regolamentari — locali per i Gruppi consiliari

Nel rispondere alla Sua del 29.08.09 prot. nr.6565, è opportuno precisare che le norme statali e comunali in materia di assegnazione dei servizi, attrezzature e risorse finanziarie ai Consiglieri e ai Gruppi consiliari regolarmente costituiti, non prevedono alcuna obbligatorietà, ma solo la possibilità di operare, compatibilmente con le disponibilità strutturali e/o economiche.

Premesso quanto sopra per chiarire che, qualunque decisione sarà presa in merito, non comporterà la mancata applicazione di norme regolamentari.

L'impegno politico assunto di valutare la possibilità di reperire idoneo locale per l' espletamento delle funzioni istituzionali dei Gruppi consiliari è già stato esperito e, purtroppo, dallo stato dei fatti è emerso che le precedenti Amministrazioni che hanno progettato e gestito la ristrutturazione della sede comunale, non hanno tenuto in considerazione, cosi come tante altre, questa necessità più volte segnalata anche nelle passate legislature, e ad oggi ci troviamo in una situazione strutturale di oggettiva difficoltà anche nel dover gestire i rapporti con i cittadini.

Comunque, se da parte Sua ci sono delle proposte da avanzare, sarà cura di questa Amministrazione valutarle attentamente.

Prot. 6960 del 14.09.09

Il Sindaco Carlo Carli

 

 

Al sig. Sindaco

 

Oggetto: attuazione disposizioni Regolamentari. Rif.to nota 6960  del 14.9.09. DIFFIDA

 Nel prendere atto della sua singolare interpretazione di chiare norme statali e comunali circa locali e attrezzature da mettere a disposizione dei Gruppi Consiliari, il sottoscritto Capogruppo non può non rilevare che la situazione raffigurata nella nota in oggetto non corrisponde alla realtà effettiva.

Basti pensare alla sussistenza di alcuni locali del palazzo comunale  da mesi sottoutilizzati o altri mantenuti vuoti quali, ad esempio, l’ultima stanza (lato sud) del secondo piano, a suo tempo messa a disposizione dell’assistente sociale e ormai da mesi inutilizzata per il trasferimento della stessa ad altra sede.

L’individuazione di idonei locali, attrezzature e risorse avrebbe dovuto essere oggetto di valutazione in sede di Conferenza dei Capigruppo, già richiesta con nota 4716 del 15.6.09. Ma tale invito è stato da lei ignorato.

La sua riluttanza a dare attuazione a disposizioni normative essenziali per il corretto funzionamento dei Gruppi Consiliari, con motivazioni inadeguate, danneggia la nostra funzione istituzionale ed è di ostacolo alla crescita democratica della nostra comunità.

Il sottoscritto, pertanto, la DIFFIDA ad adempiere, entro 30 giorni dal ricevimento della presente, alle prescrizioni di cui al comma 3 dell’art. 38 del D.Lgs 267/2000 e all’art. 12 del Regolamento del Consiglio Comunale.

In difetto, per la tutela dei diritti inerenti alle proprie funzioni lo scrivente sarà costretto, suo malgrado e senza ulteriore preavviso, a rivolgersi alla competente autorità giudiziaria nell’ipotesi di violazione dell’art. 328 del Codice Penale.

Distinti saluti.

Fauglia, 17 settembre 2009

prot. 7117

                                                   il Capogruppo consiliare lista “Patto per Fauglia”

                               dr. Alberto Rossi

 

 

Ma anche per altre questioni istituzionali il Carli sembra voler ricalcare le orme di Froli: dichiarare una cosa e fare l’opposto.

Leggiamo quanto è accaduto in tema di procedure per la convocazione delle Commissioni Consiliari.

 

Al sig. Sindaco

OGGETTO: convocazione CAI. Omessa procedura di consultazione.

Nel corso della conferenza dei Capigruppo, tenutasi il 13 luglio u.s., lei confermava l’intenzione di disporre preventive consultazioni telefoniche per concordare le sedute di lavoro delle varie commissioni consiliari, al fine di favorirne la maggiore partecipazione possibile. Questo suo corretto proposito non ha avuto un adeguato seguito.

Come per la predetta conferenza dei Capigruppo, anche per l’imminente riunione della CAI (Commissione Affari Istituzionali) non vi è stato neppure il tentativo di fissare congiuntamente data e orario compatibili coi vincoli lavorativi dei componenti la Commissione. Ne deriva che, per precedenti impegni, non potrò partecipare a tale Commissione, da lei convocata per lunedì 14 p.v.

In qualità di Capogruppo della lista civica “Patto per Fauglia” la invito cortesemente a chiarire i suoi reali intendimenti in merito, col preavviso che il persistere di tale condotta non potrà che danneggiare i rapporti tra i nostri Gruppi Consiliari.

Le porgo cordiali saluti, con l’auspicio che non le sfugga la delicatezza di una questione procedurale che incide sensibilmente sul rispetto del nostro ruolo istituzionale.

Fauglia, 9 settembre 2009

Prot. 6803

                                                      

                                                                       dr. Alberto Rossi

Capogruppo Consiliare “Patto per Fauglia”

 

 

Al sig. Sindaco

OGGETTO: modalità di convocazione delle Commissioni Consiliari.

Con disappunto prendo atto della sua volontà di non mantenere fede agli impegni assunti circa le modalità di convocazione delle Commissioni Consiliari.

Volontà da lei comunicata nel modo peggiore: nessun riscontro alla mia nota 6803 del 9 settembre u.s. e convocazione di una nuova Commissione senza neppure consultare i partecipanti alla stessa.

Mi sembra che lei abbia imboccato la strada sbagliata per dare inizio al suo mandato di Sindaco, rifiutando scortesemente e immotivatamente un dialogo necessario sui versanti amministrativo e istituzionale, delle cui conseguenze lei si sta assumendo la piena ed esclusiva responsabilità.

Pertanto, le preannuncio che non parteciperò alla Commissione da lei fissata per lunedì 21 settembre e mi riservo di non partecipare a nessun’altra Commissione convocata in dispregio di elementari regole di correttezza istituzionale, da lei condivise a parole e smentite nella pratica.

Fauglia, 17 settembre 2009

prot. 7118

                                                        

                                                                       dr. Alberto Rossi

Capogruppo Consiliare “Patto per Fauglia”

 

Carli si è appena insediato nella carica di Sindaco e coi fatti già smentisce tutte le sue migliori intenzioni: commissioni consiliari ignorate nelle proprie competenze e convocate senza concordarle, Conferenza dei Capigruppo ignorata nella programmazione dei lavori del Consiglio Comunale, ardite contorsioni verbali per evitare di assegnare ai Gruppi Consiliari di Minoranza le risorse garantite dalla legge.

            Nel giro di pochi mesi, Carli ha saputo imitare quel che di peggio Froli sapeva fare e che Carli stesso gli contestava quando era all’opposizione, solo pochi mesi orsono.

            Ma c’era una lacuna alla fedele ripetizione delle inosservanze di Froli: il ritardo nella risposta alle Interrogazioni. Ora ha colmato anche quella. Vediamo come.

Il nostro Consigliere Comunale Alberto Rossi aveva sollecitato l’invio di documentazione non pervenutagli dal Comune. Tale documentazione si riferiva all’importante questione GASDOTTO, di cui la popolazione non sa praticamente nulla perché non adeguatamente informata da questa nuova Amministrazione. Ebbene, il Sindaco non doveva far altro che trasmettere la documentazione già tempestivamente approntata dall’Ufficio Tecnico. Nient’altro. Carli è riuscito ad impiegare 20 giorni per fare questa semplice operazione di trasmissione di documenti, finendo per superare i termini di tempo (trenta giorni) fissati dalla legge per rispondere alle richieste dei Consiglieri. Leggiamo la lettera:

 

Al sig. Sindaco

 

e p.c. al Responsabile del settore 3, arch. Andrea Tognoni

                     

Oggetto: Ritardo nella trasmissione di documentazione amministrativa.

           Rif.to vs. nota 7288 del 24 sett. 2009.

 

Sebbene fin dal 4 settembre u.s. il Responsabile del settore 3 avesse sollecitamente approntato la documentazione da me richiesta con nota 6463 del 22 agosto 2009, lei ne ha disposto la sua trasmissione dopo ben 20 giorni, con un ritardo tale da superare il termine temporale che la legge le assegna per rispondere alle istanze dei Consiglieri Comunali (art.43 del D.Lgs. 267/2000).

La invito pertanto a trasmettere prontamente ogni documentazione amministrativa destinata alla mia persona ed a rispettare i tempi che la legge le assegna per rispondere alle istanze da me proposte nell’esercizio delle funzioni istituzionali.

Distinti saluti.

Li, 28 settembre 2009

prot. 7379

                                                                                         il consigliere comunale

                                             dr. Alberto Rossi

 

Noi non sappiamo perché Carli tenga questo atteggiamento irrispettoso e per lui non vantaggioso. Ma lo scopriremo presto. Certo è che inizia male il suo mandato di Sindaco, cercando un conflitto che noi non vogliamo, ma al quale non ci sottrarremo se persisterà nello svilire il nostro ruolo istituzionale.

 

Con nota 7574 del 2 ottobre 2009, Carli comunica che il ritardo nella trasmissione dei documenti è da imputarsi a “mero errore materiale”.

Ne prendiamo atto.

 

 

Con nota 7990 del 15.10.09 Carli dà la sua risposta alla diffida e alle modalità di convocazione delle Commissioni:

 

Al consigliere comunale

Alberto Rossi

 

In riferimento alla diffida di attuazione di disposizioni regolamentari, La informo che i locali segnalati sono o dovranno essere utilizzati per prestare servizi ai cittadini. I Gruppi consiliari, comunque, possono usufruire per l'espletamento del Loro mandato, della Sala del Consiglio nel rispetto delle modalità in uso da molti anni, oltretutto attuate anche nei periodi in cui Lei è stato Sindaco e Assessore.

Relativamente alle modalità di convocazione delle Commissioni Consiliari, in considerazione che anche gli altri Componenti possono avere degli impegni e che a Lei, come a qualsiasi altro, non può essere concesso il privilegio di pretendere che tutti si adattino a qualcuno, ho fatto in modo che le date di indizione fossero precedute da un ampio margine di tempo per consentire a tutti di organizzarsi e partecipare. Cosi facendo ho potuto riscontrare, con soddisfazione, un ampia partecipazione alle riunioni.

Precisato quanto sopra Le faccio notare quanto le Sue affermazioni in merito alla mia riluttanza di dare attuazione a disposizioni normative, o di dispregiare elementari regole di carattere istituzionale, siano assolutamente infondate e del tutto fuori luogo. Mi permetto di giudicare, invece, le Sue ripetute assenze alle riunioni delle Commissioni, pretestuosamente motivate e La invito, se veramente vuole svolgere la Sua funzione istituzionale nell'interesse dei cittadini e contribuire alla crescita democratica della nostra comunità, ad avere un diverso e più costruttivo atteggiamento istituzionale.

Distinti saluti.

                                      Il Sindaco Carlo Carli

 

Gli abbiamo perciò inviato la seguente nota:

Al sig. Sindaco

 

Oggetto: attuazione disposizioni Regolamentari. Rif.to nota 7990  del 15.10.09.

 

Egregio sig. Sindaco,

noi non intendiamo seguirla sul terreno delle polemiche, solitamente utili a chi è privo di solidi argomenti. A noi interessano esclusivamente i fatti e a questi ci atteniamo.

            I fatti documentano il suo dispregio di norme regolamentari e di corretti rapporti istituzionali. Basti menzionare la conculcata funzione della Conferenza dei Capigruppo nella programmazione periodica dei lavori del Consiglio Comunale e la sua sostanziale indisponibilità a confrontarsi per attuare le prescrizioni di norme statali e comunali circa l’attribuzione di locali, risorse e attrezzature ai Gruppi Consiliari.

Rivelatrice di una preoccupante approssimazione nella delicata materia istituzionale è la sua affermazione che “i Gruppi consiliari possono usufruire della sala del Consiglio”, quando il “Regolamento per l’utilizzo della sala consiliare” ne fa espresso divieto. Di fatto lei ci invita a violare un Regolamento approvato soltanto due anni orsono, in sua presenza. Inoltre, come può pensare di legittimare l’uso della sala consiliare senza ritenere che le relative modalità debbano essere oggetto di articolata regolamentazione, anziché di una comunicazione priva del requisito di atto amministrativo?

Per ciò che concerne le auspicate, diverse modalità di convocazione delle Commissioni Consiliari non comprendiamo in cosa lei possa ravvisare una condizione di “privilegio”. Ma prendiamo atto della sua indisponibilità a dare seguito a quanto inizialmente convenuto circa l’opportunità di consultare i componenti delle Commissioni prima della loro convocazione, procedura di correttezza seguita ovunque ci sia rispetto dei ruoli istituzionali. Curioso poi il richiamo ad un “costruttivo atteggiamento istituzionale” proveniente da chi ha ignorato le funzioni dell’importante Commissione Affari Istituzionali per la stesura o la modifica di importanti regolamenti e gli altrettanto importanti compiti della Conferenza dei Capigruppo. Insomma, noi non siamo interessati a partecipare a Commissioni convocate o ignorate, a seconda delle mutevoli convenienze della Maggioranza. Né ci interessa lucrare gettoni di presenza.

Quando non si comprende che gli esponenti consiliari della Minoranza hanno sì funzioni diverse, ma pari dignità istituzionale, si dimostra scarsa attitudine alla democrazia e si chiudono gli spazi al dialogo. Di questo deteriorato rapporto lei si è assunta la piena ed esclusiva responsabilità e ora, di buon grado, deve accettarne le conseguenze.

Naturalmente tutto questo costituisce un ulteriore stimolo per il mio Gruppo Consiliare a continuare, con accresciuta determinazione, nel ruolo di efficace forza di Opposizione.

 

Distinti saluti.

 

Fauglia, 21 ottobre 2009

Prot. 8072

 

                                                               il Capogruppo consiliare “Patto per Fauglia”

                                      dr. Alberto Rossi

 

Al sig. Sindaco

 

Oggetto:  partecipazione a Commissione e Consiglio Comunale

 

Premesso che con e-mail del 24.10.09 la Segreteria del Comune inviava il seguente messaggio, preso in visione in data odierna:

 

Si comunica che la conferenza dei capigruppo si terrà Mercoledì 28.10.09, alle ore 15,30.

 Seguirà a breve l'od.g. del Consiglio Comunale, convocato per il 4.11.2009, ore 18.

 cordiali saluti.  IL Sindaco”,

 

noi sottoscritti Consiglieri Comunali le comunichiamo di non poter partecipare alla Conferenza dei Capigruppo, né al Consiglio Comunale, per concomitanti impegni di lavoro.

Pertanto, stante la sua singolare indisponibilità a recepire indicazioni circa convocazioni di comune gradimento che non coincidano con l’attività lavorativa dei Consiglieri, la invitiamo a conservare la consolidata consuetudine di convocare il Consiglio Comunale dopo le ore 21, sempreché sia da lei considerata istituzionalmente importante la partecipazione del maggior numero di Consiglieri alle decisioni del massimo organo collegiale.

La invitiamo a dare comunicazione del contenuto della presente nota nel corso del prossimo Consiglio Comunale.

Contraccambiamo cordiali saluti.

 

Li, 26 ottobre 2009
prot. 8216

 

                                                                                                              i consiglieri comunali

                        Alberto Rossi                     Antonio Lombardo



              Vinte le elezioni, Carli e compagni hanno rapidamente dimenticato le proteste elevate nei confronti dei comportamenti irrispettosi tenuti dall’ex sindaco Froli e si comportano esattamente allo stesso modo. La loro è una visione “padronale” dell’Amministrazione Comunale. Probabile eredità di una mentalità vetero-comunista rintracciabile ancora nelle loro radici, per la quale i “padroni” andavano combattuti non per fare spazio ai metodi democratici e al rispetto istituzionale nel dialogo, ma per consentire a loro stessi di farla da “padroni”.

C’è sicuramente un ulteriore motivo: la paura del confronto. A nulla è valso rilevare che, in virtù della legge maggioritaria, detengono in ogni caso una maggioranza tale da non dover temere sconfitte durante le votazioni in Consiglio Comunale. Niente da fare, temono persino il dialogo perché comporta un confronto di idee e di motivazioni delle scelte, ritenute evidentemente non molto solide. Ed è così che la Maggioranza di Carli si sottrae al sereno confronto istituzionale, dando segno di profonda insicurezza.

Carli non ci sta a prendersi le meritate critiche e ricorre al capovolgimento della verità dei fatti. Vediamo come. Con “memoria” letta e allegata al Consiglio Comunale del 4 novembre ecco cosa scrive:

Premesso che nei suoi due mandati come Sindaco, non mi risulta che il consigliere Rossi abbia mai convocato alcuna Conferenza di Capigruppo, in occasione della prima convocata da questa Presidenza in data 13 luglio 2009 veniva richiesta da Rossi stesso, la possibilità di essere contattato preventivamente per le Commissioni avvenire. Fu data la disponibilità.

Per la convocazione della commissione successiva fu dato incarico che, come promesso, si iniziasse una serie di telefonate per trovare un giorno condiviso partendo dagli impegni della mia agenda, del mio capogruppo, di Monaco ecc. Dopo le prime due telefonate già non c'era coincidenza di scelta del giorno per cui si è provveduto, come prevede il regolamento, comunque alla convocazione. Da qui la decisione del Rossi di non partecipare più ad alcuna Commissione addebitando al Sindaco la responsabilità del deterioramento dei rapporti istituzionali.

In pratica, viene confusa una possibilità (e non un obbligo) come abbiamo visto di difficile declinazione, con un atteggiamento di dispregio delle regole. Non essendoci regola non c'è neanche dispregio della stessa. Piuttosto traspare, nelle copiose note del consigliere Rossi, una precisa volontà a voler fare adeguare alle proprie esigenze quelle di tutti gli altri consiglieri.

Da ultimo la nota appena letta in cui si dichiara di non voler partecipare né alla prossima commissione affari istituzionali, né a questo consiglio comunale.

Concludo con alcune considerazioni:

-           Tutte le commissioni, convocate con congruo anticipo o concordate nella seduta precedente, si sono regolarmente tenute costruttivamente con la sola assenza dei rappresentanti del Patto per Fauglia

-           Che in caso di impedimenti è prevista la possibilità di delega

-           Che per le commissioni ed i consigli esistono permessi retribuiti, per cui se a qualche consigliere queste possibilità non bastano vuol dire che ha commesso un errore ad accettare impegni istituzionali e che quindi la mancata partecipazione sistematica e preventivamente dichiarata, assume i connotati di una scelta personale.

-           Che alla fine penso che l'interesse vero dei consiglieri del Patto per Fauglia non sia la mancata consultazione ma un'inutile polemica per la polemica.

Comunque l'impegno istituzionale di questa Presidenza , ribadisco, è di convocare le Commissioni Consiliari e Comunali, e valutare la possibilità di convocare la conferenza dei capi gruppo,come avvenuto fino ad oggi, il compito dei consiglieri che veramente vogliono dare un contributo alla crescita democratica è quello di parteciparvi.

 

Si è reso perciò necessario inviargli la seguente Interrogazione:

Al sig. Sindaco

 

 

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

 

Oggetto: modalità convocazione Commissioni comunali.

 

Nella sua “memoria” (non firmata né datata) allegata alla Delibera di Consiglio Comunale n° 59 del 4 novembre 2009, in merito alle modalità di convocazione delle Commissioni, lei ha affermato di aver dato “incarico, come promesso, perché si iniziasse una serie di telefonate.. per trovare un giorno condiviso.. Dopo le prime due telefonate già non c’era coincidenza di scelta del giorno per cui si è provveduto comunque alla convocazione“. Successivamente lei si è dilungato in polemiche considerazioni non meritevoli di replica.  

Poiché, contrariamente a quanto da lei dichiarato, non ho mai ricevuto alcuna telefonata tesa a verificare la possibilità di individuare giorni e orari di comune gradimento per la riunione di Commissioni o Consigli Comunali, la richiamo all’obbligo di dimostrare quanto da lei fantasiosamente dichiarato nel predetto Consiglio Comunale, con particolare riferimento ai seguenti quesiti per i quali attendo risposta scritta ai sensi dell’art.43 del D.Lgs. 267/2000: chi e quando (in quale giorno e in quale ora) mi avrebbe telefonicamente contattato per “trovare un giorno condiviso”.

Mi auguro sia consapevole che la mancata dimostrazione della veridicità delle sue dichiarazioni non possa che pregiudicare la credibilità della sua parola.

Distinti saluti.

Lì, 20 novembre 2009

prot. 8943

                                                                                         il consigliere comunale

                                               dr. Alberto Rossi

 

La risposta di Carli arriva con prot.9603 del 17 dicembre:

OGGETTO : modalità convocazione commissioni comunali.

In risposta alla interrogazione del 20.11.2009 prot. n. 8943 sono a rispondere puntualmente quanto segue :

1.         quella che lei chiama "memoria" altro non è che un appunto personale di replica alla sua comunicazione da leggere durante la seduta del Consiglio Comunale del 04/11/2009 e quindi non un documento tale da richiedere formalismi particolare come la data in calce;

2.      il sottoscritto non ha mai affermato, come lei mi invita a dimostrare, che qualcuno l'ha contattata in quanto le prime due telefonate sono state fatte agli altri due capigruppo i quali, indicando inderogabilmente per le commissioni comunali due date differenti, di fatto hanno reso inutili ulteriori tentativi di trovare giorni condivisi con gli altri membri e cioè lei stesso ed il sottoscritto. Quanto alle polemiche, di cui penso che lei sia indiscusso maestro e di cui le riconosco il primato, lascio ogni considerazione ai lettori e a tutti coloro che visitano il suo sito, invitandoli a rileggersi tutte le interrogazioni che lei ha finora fatto ed a fare una valutazione complessiva sulla loro sostanza e sui benefici che da esse potranno trovare i miei concittadini faugliesi;

3.      la mia parola ha un valore onorato quotidianamente e lei può stare tranquillo che di ciò tutti i concittadini ne sono consapevoli. Piuttosto eviti di arrampicarsi sugli specchi alla ricerca di visibilità quando non ha elementi concreti su cui appigliarsi. Per il futuro, se le riuscirà, cerchi di riferirsi alla mia persona soltanto per gli aspetti legati alla mia attività istituzionale.

Il Sindaco Carlo Carli

La replica del nostro Capogruppo è stata la seguente:

Al sig. Sindaco

 

OGGETTO: modalità di convocazione Commissioni Comunali. Rif.to nota

         9603 del 17.12.09

 

Le ripeto che non siamo interessati alle sue polemiche. Noi guardiamo ai fatti, e sarebbe opportuno che anche lei facesse altrettanto. Gli atti documentano che:

·        nell’“appunto” di cui è stata data lettura nel Consiglio Comunale del 4.11.09 (definito “memoria” non da me, ma da lei stesso e dal Consiglio Comunale) lei lascia intendere che io abbia ricevuto telefonate per concordare la data della riunione di una Commissione. Invece, con nota in oggetto finalmente ammette che sono l’unico capogruppo non contattato. E poiché non sono stato sentito neppure per le successive Commissioni, non occorrono ulteriori prove a dimostrazione di quanto lei non abbia mantenuto l’impegno assunto il 13 luglio 2009 e confermato nella predetta “memoria” o “appunto” che dir si voglia;

·        contrariamente a quanto insinuato nella nota in oggetto, nessun rilievo le ho mai rivolto per questioni che esulano dalla sua attività istituzionale. Pertanto, il risentito richiamo a mantenermi nell’ambito di tale sfera pubblica appare del tutto immotivato.

 

Alla luce delle suddette evidenze e delle non veritiere dichiarazioni da lei rilasciate alla stampa sulle modifiche recentemente apportate al Regolamento del Consiglio Comunale, appaiono chiare le motivazioni per le quali siamo legittimati a non fare affidamento nelle sue dichiarazioni pubbliche e negli impegni da lei assunti anche in circostanze ufficiali.

 

Fauglia, 22 dicembre 2009

prot. 9772

                                                                                    il consigliere comunale

                                               dr. Alberto Rossi

 

           Ma ecco come Carli riesce a fare di peggio.

Il Regolamento “bavaglio”

Con l’appoggio della sua Maggioranza (a cui si è aggiunto il sostegno del voto di Froli e Monaco) il 4 novembre 2009 Carli approva un Regolamento del Consiglio Comunale che tappa la bocca alle Opposizioni con un doppio bavaglio.

Il primo bavaglio. Già con Froli il Regolamento del Consiglio Comunale aveva subìto significativi ritocchi nel senso di un’importante riduzione dei tempi a disposizione dei Consiglieri. Con Carli è arrivato il colpo di grazia. Ai Consiglieri vengono assegnati tempi di intervento talmente irrisori da non consentire un’adeguata esposizione del proprio pensiero.

Ma distinguiamo. Si tratta di tempi perfino sovrabbondanti per chi, come Froli, Monaco e gran parte del Gruppo “Fauglia Democratica”, interviene raramente e per pochi secondi, anche su questioni importanti e complesse. Tempi, invece, assolutamente inadeguati per chi, come Alberto Rossi e Antonio Lombardo, prende la parola per argomentare i motivi dell’eventuale contrarietà al provvedimento in esame ed esporre, seppure sinteticamente, proposte alternative. Insomma, con l’attuale Regolamento c’è appena il tempo per dire SI o NO e poche altre frasi. Ci sembra un tantino poco per chi, in Consiglio Comunale, ha qualcosa da dire ed intende partecipare attivamente alla vita della comunità.

Confrontiamo la nostra situazione con quella di altri Comuni vicini:

Ecco i tempi di intervento (in minuti) riservati ai Consiglieri nel corso del Consiglio Comunale:

 

COMUNE

interr-interpell

ordine del giorno

dichiaraz. voto

argomento extra

n° consiglieri

 

Collesalvetti

10  (5+5)

15  (10+5)

5

5

18

Livorno

10  (5+5)

15  (10+5)

3

3  + Q.Time

40

Pisa

15 (5+10)

12   (10+2)

5

5

40

Cascina

10

20   (15+5)

5

5

30

Montopoli

15 (10+5)

20   (15+5)

5

5

16

Bientina

15 (10+5)

15   (10+5)

5

10

16

Crespina

10

10

5

10 (5+5)

16

Santa Luce

illustr+5

15   (10+5)

5

t.non limitato

13

Orciano

10  (5+5)

20   (15+5)

5

15 (10+5)

12

Fauglia

4  (3+1)

8  (5+3)

3

5

16

 

Dobbiamo premettere che i Regolamenti dei Comuni sono spesso molto diversi l’uno dall’altro e non sempre di univoca interpretazione. Per rendere di immediata percezione i dati relativi ai minuti concessi ai Consiglieri abbiamo dovuto fare un’opera di schematizzazione talvolta a svantaggio della precisione, ma con sufficiente aderenza al dato reale. Ad ogni modo chiunque può verificare l’esatta situazione accedendo ai siti ufficiali internet dei vari Comuni.

Leggiamo assieme il significato delle sigle sopra indicate:

Interrogazione-interpellanza = vengono indicati i minuti che il Consigliere ha a disposizione per illustrare l’argomento da lui stesso proposto e poi replicare alla risposta ricevuta dal Sindaco o dall’Assessore.

Ordine del Giorno = si tratta degli argomenti generalmente portati dal Sindaco all’approvazione del Consiglio. Anche in questo caso si suddivide il tempo disponibile per un primo e per un secondo intervento del Consigliere. Non si fa menzione delle Mozioni, generalmente equiparate agli argomenti all’Ordine del Giorno.

Dichiarazione di voto = è il tempo concesso al Consigliere (generalmente uno per gruppo) per dichiarare le motivazioni del proprio voto al termine della discussione

Argomento extra = con questo generico termine si è voluto indicare il tempo concesso al Consigliere nei vari Comuni per trattare argomenti vari, talvolta non compresi nell’Ordine del Giorno. E’ una sorta di miscellanea di possibilità di intervento (emendamenti, questioni pregiudiziali, question time ..).

Numero di Consiglieri = un maggior numero di Consiglieri potrebbe giustificare un minor numero di minuti a disposizione di ciascuno, per consentire a tutti di parlare senza prolungare eccessivamente la durata del Consiglio Comunale. Ma i dati dimostrano che non è così. Anche Comuni di grandi dimensioni assicurano ai loro numerosi Consiglieri tempi di intervento sufficientemente ampi, dando esempio di rispetto della dignità della funzione istituzionale.

Come evidenziato dalla tabella, Fauglia è il Comune fanalino di coda.

Ci siamo presi la briga di controllare i Regolamenti di almeno un Comune per ogni provincia toscana, all’incirca delle dimensioni di Fauglia, e abbiamo verificato che Mulazzo (Massa Carrara), Chiesina Uzzanese (Pistoia), Gallicano (Lucca), Barberino val d’Elsa (Firenze), Cantagallo (Prato), Buonconvento (Siena),  Castel Focognano (Arezzo), Capalbio (Grosseto), ci superano tutti con tempi di gran lunga superiori.

Dunque, in Toscana, Fauglia è all’ultimo posto per la libertà di parola del Consigliere Comunale.

Stimolati dal curioso risultato, abbiamo verificato la situazione di alcuni Comuni del meridione d’Italia, talvolta menzionati dalle cronache,

 

COMUNE

 

interr-interpell

ordine del giorno

dichiaraz. voto

argomento extra

n° consiglieri

Caltagirone (CT)

6  (3+3)

13  (10+3)

3

3+5

30

Partinico  (PA)

5+

25 (15+10)

5

5+2

30

Palmi (RC)

15 (10 +5)

15 (10+5)

5

20+5

20

Torre del Greco (NA)

n.d.

20 (15+5)

5

5+5

30

Casal di Principe (CE)

13 (10+3)

15 (10+5)

3

5+3

20

Fauglia

4  (3+1)

8  (5+3)

3

5

16

 

Ebbene, anche in certi Comuni (talvolta sbrigativamente liquidati quali luoghi dove “parlare troppo” non fa bene alla salute) si riscontrano tempi raddoppiati o triplicati rispetto al nostro. Allora ha preso corpo il sospetto che Fauglia non sia la maglia nera delle sole province toscane, ma anche dell’intero territorio nazionale. La verifica richiede una ricerca accurata, per la quale attendiamo l’aiuto di lettori volenterosi (specie i lettori di parte avversa) che ci segnalino almeno un Comune italiano in grado di soffiarci il primato di “Comune-bavaglio” per la libertà di parola dei Consiglieri Comunali.

Nel frattempo prendiamo atto che la nuova Amministrazione Comunale ha voluto modificare il Regolamento con l’obiettivo di ridurre drasticamente i già brevissimi tempi di intervento dei Consiglieri Comunali. Ha così sortito l’effetto di trasformare il Consiglio Comunale da luogo istituzionale deputato ad esaltare la dialettica democratica a teatrino del silenzio, dove si mette in scena la caricatura delle istituzioni.

Il secondo bavaglio. Con singolari motivazioni, l’art. 63 del predetto Regolamento attribuisce alla Maggioranza consiliare il potere di negare al Consigliere Comunale l’inalienabile diritto di parola su ogni argomento posto all’ordine del giorno. Ecco il testo integrale dell’articolo 63, comma 5: Il Consiglio, su proposta del Presidente, può dichiarare, a maggioranza, la chiusura della discussione quando, pur essendovi altre richieste di intervento, ritenga che esse abbiano carattere pretestuoso o dilatorio, dato che l’argomento è stato sufficientemente dibattuto. Ciò può avvenire solo quando sia intervenuto almeno il Presidente e un Consigliere per ciascun gruppo, in modo che sia stato possibile conoscere l’opinione di tutti i gruppi, salvo che alcuni di essi dichiarino di rinunciare.

In altri termini, la Maggioranza attribuisce a se stessa il potere di negare ad un Consigliere il diritto di manifestare il proprio pensiero, sebbene questi non abbia ancora preso la parola sull’argomento in discussione. La motivazione è grave e insensata: il Consigliere chiede di parlare e la Maggioranza glielo impedisce, perché prevede che il suo intervento avrà “carattere pretestuoso o dilatorio”. Definire “pretestuoso o dilatorio” il comportamento di un Consigliere che non ha ancora parlato, non è forse l’autocertificazione di meccanismi logici difettosi e della maldestra volontà di zittire l’Opposizione a tutti i costi, persino calpestando i principi generali dell’ordinamento giuridico e delle istituzioni democratiche? Eppure, Carli e compagni (compresi Froli e Monaco) l’hanno adottata come norma a cui i Consiglieri debbono adeguarsi.

Non disponibili ad assistere passivamente allo scempio delle garanzie istituzionali e a vedere precipitare il nostro Comune agli ultimi posti in un’ideale scala della democrazia per scelte dettate da miope faziosità, abbiamo inviato al Sindaco e ai giornali la seguente nota:

Al sig. Sindaco di Fauglia

 

Oggetto:  Regolamento del Consiglio Comunale, un attentato alla dignità delle Istituzioni.

 

Preso atto della sua pervicace determinazione nel convocare Commissioni e Consigli Comunali senza esperire almeno il tentativo di concordare appuntamenti graditi ai tre capigruppo consiliari, le comunichiamo che non parteciperemo al Consiglio Comunale di lunedì 30 p.v. per esigenze di carattere lavorativo, da lei ostentatamente ignorate.

La riunione del Consiglio Comunale in orario di lavoro ostacola, inoltre, la già scarsa partecipazione popolare e comporta oneri aggiuntivi per il Comune costretto a risarcire i datori di lavoro dei Consiglieri Comunali dipendenti da aziende private.

Infine, la recente adozione di rilevanti modifiche al Regolamento del Consiglio ci induce a riconsiderare l’opportunità della nostra partecipazione ai Consigli Comunali, fin quando non saranno rimossi quei vincoli illiberali e liberticidi sanciti con Delibera di Consiglio Comunale n° 60 del 4 novembre 2009.

Ci riferiamo, in particolare, a quanto previsto dall’art. 63 del predetto Regolamento, laddove si attribuisce alla maggioranza consiliare la facoltà di negare al Consigliere Comunale l’inalienabile diritto di parola su ogni argomento posto all’ordine del giorno, peraltro con motivazioni stravaganti, configurando una surrettizia forma di “mandato imperativo”.

Ma ci riferiamo anche ai minuti concessi ai Consiglieri per esprimere il proprio pensiero nel corso della trattazione degli argomenti posti all’ordine del giorno, o per interrogazioni e interpellanze. Si tratta di tempi talmente contratti da risultare irragionevoli, perché idonei a pregiudicare la possibilità di argomentare convenientemente, specie in occasione di problematiche complesse. Per misurarne l’inadeguatezza basta confrontare i corrispondenti Regolamenti di altre amministrazioni comunali, piccole o grandi, della nostra o di altre province, non solo toscane. Mediante ricerca su internet non siamo riusciti ad individuare un solo Comune italiano con limitazioni tanto gravi della libertà di parola.

Pertanto, invitiamo lei e la sua parte politica a rendersi conto del primato negativo raggiunto da Fauglia e ad attivarsi per l’immediata modifica del predetto Regolamento nelle parti che contrastano coi principi generali dell’ordinamento giuridico e col semplice buon senso, per restituire dignità al massimo organo istituzionale, ora trasformato in luogo di scempio di fondamentali diritti democratici.

La invitiamo a dare comunicazione del contenuto della presente nota nel corso del prossimo Consiglio Comunale.

 

Li, 28 novembre 2009

 

                                                           i consiglieri comunali

                                             Alberto Rossi         Antonio Lombardo

 

Se non dai vicini Comuni toscani, il sindaco Carli, la sua lista “Fauglia Democratica” e il Partito Democratico (“partito di maggioranza dell’attuale amministrazione”), prendano suggerimenti di democrazia almeno da Partinico e Caltagirone, laddove i Consiglieri Comunali, pur in numero doppio del nostro, possono parlare TUTTI senza timore di essere zittiti dalla Maggioranza e per un tempo più che sufficiente ad esprimere compiutamente il proprio pensiero.

Nonostante l’accaduto noi non rinunciamo al tentativo di ricostruire un rapporto aperto al dialogo nel rispetto delle diverse competenze e responsabilità e, soprattutto, nel superiore interesse della popolazione. Ma per dialogare bisogna essere almeno in due. E dopo aver letto le dichiarazioni non corrispondenti al vero che Carli ha rilasciato al quotidiano “il Tirreno” di domenica 29 novembre si pone un ulteriore problema: se sia possibile dialogare con chi, in malafede, manipola la verità certificata dagli atti. Leggiamo ciò che Carli ha fatto scrivere:

“la necessità era dare un ordine agli interventi, visto che il vecchio regolamento non lo prevedeva.. i consiglieri di maggioranza possono parlare si e no 20 secondi a testa.. abbiamo messo regole là dove non c’erano, tanto che i Consigli andavano addirittura avanti fino alle una di notte..”

E’ il totale e stupefacente capovolgimento della verità. Infatti, confrontiamo il nuovo Regolamento approvato dalla Maggioranza di Carli con il precedente (i numeri indicano i minuti a disposizione dei Consiglieri):

Confronto Regolamenti CC

interr-interpell

ordine del giorno

dichiaraz. voto

argomento extra

Fauglia VECCHIO regolamento

10 (5+5)

15  (10+5)

3

5+5

Fauglia NUOVO regolamento di Carli

4  (3+1)

8  (5+3)

3

5

 

Cosa significa questo? Che le regole c’erano già, ben precise e, tutto sommato, in linea con gli altri Comuni. E se un solo Consiglio Comunale si è prolungato fino a poco dopo la mezzanotte (ma è iniziato alle 21:30) è perché dalla data delle Elezioni Amministrative, cioè dal giugno 2009, Carli ha riunito soltanto tre Consigli Comunali (uno ogni due mesi, tolto quello di insediamento). E’ pertanto per sua esclusiva responsabilità che nei soli tre Consigli sono stati concentrati vari argomenti, peraltro dibattuti in pochissime ore.

Le nostre conclusioni non possono essere che amare e preoccupate. Abbiamo a che fare con un Sindaco che ricorre alla diffusione di notizie false pur di giustificare provvedimenti illiberali e liberticidi che disonorano la nostra comunità. Pertanto, la nostra battaglia sarà ancora più motivata e convinta, perché è diventata una battaglia per la libertà: libertà di parola e liberazione dalla falsificazione della verità.

La mistificazione della verità scritta negli atti documentali è continuata sul Tirreno di domenica 6 dicembre 2009. Carli fa scrivere al quotidiano: Oltre alle interrogazioni e alle mozioni, abbiamo introdotto la possibilità di presentare interpellanze non previste nel vecchio regolamento, con tanto di minutaggio aggiuntivo... Non è vero. Non hanno introdotto un bel nulla. La possibilità di presentare Interpellanze esisteva anche in precedenza, perché compresa nella possibilità di proporre Interrogazioni e altre istanze di sindacato ispettivo. Infatti, le Interpellanze venivano regolarmente discusse in Consiglio Comunale anche se definite col termine Interrogazioni. In altre parole, nell’unico termine Interrogazioni venivano comprese anche le Interpellanze. Quindi nessuna nuova “bacchetta”, nessun “minutaggio aggiuntivo”, ma esattamente il contrario: una drastica riduzione dei tempi a disposizione per Interrogazioni e Interpellanze da 10 a 4 minuti.

Carli aggiunge: i tempi per discussioni inerenti lo statuto, il bilancio, regolamenti, piani regolatori e varianti generali sono raddoppiati, basta leggere gli articoli.. Da come viene presentata sembrerebbe appartenere a Carli l’iniziativa del raddoppio dei tempi per la discussione di determinati argomenti. Invece è sempre esistita non solo nel nostro Regolamento, ma nei Regolamenti di tutti i Comuni. Insomma, da questo punto di vista nulla è cambiato, nonostante si voglia far credere il contrario.

Infine, l’ultima grave deformazione della verità operata dal sindaco Carli in merito alle segnalate modifiche del Regolamento: non è stato introdotto, né modificato, (è cambiata) solo la numerazione dell’articolo 63 comma 5, prima era 64. Invece, Carli e il suo Gruppo consiliare “Fauglia Democratica” hanno fatto sparire dal nuovo Regolamento quell’importantissimo comma (ex art.64, comma 4) che così recitava: “Il Sindaco, dopo che su un argomento hanno parlato tutti i Consiglieri che ne hanno fatto richiesta, avvenuta la replica del relatore dichiara conclusa la discussione.  Nel precedente Regolamento, dunque, era contemplato il diritto di ogni Consigliere di esprimersi su ogni argomento portato in discussione, come si conviene ad ogni istituzione che pretende di dichiararsi democratica. Ora, non più.

Pertanto, il sottotitolo del Tirreno “Fauglia, l’opposizione ha una nuova bacchetta per criticare il sindaco” è purtroppo beffardo perché totalmente destituito di fondamento a causa delle distorte informazioni fornite dal sindaco Carli.

La verità della quale attendiamo ancora smentita è che Fauglia ci risulta essere diventato, col Regolamento-Bavaglio approvato da Carli e dai suoi compagni, l’unico Comune della Toscana (e forse d’Italia) con tempi di intervento talmente ridotti da ostacolare gravemente il diritto dei Consiglieri di esprimere compiutamente il proprio pensiero nel corso del Consiglio Comunale. Questo è il fatto grave che disonora la nostra comunità e che smentisce le informazioni pubblicamente diffuse dal sindaco Carli.

Domenica 6 dicembre abbiamo chiesto al Tirreno di fare un’approfondita indagine giornalistica sulla questione, per mettere sotto i riflettori chi cerca di imbrogliare le carte su questioni così importanti. Vedremo. Da parte nostra, al momento opportuno sarà consegnata ad ogni famiglia una dettagliata informazione circa i vari aspetti della vicenda.

 

 

 


COMUNE di FAUGLIA
provincia di Pisa

ALBERTO ROSSI
capogruppo consiliare
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